
La prima esperienza videoludica di cui voglio parlare è anche l'ultima in ordine cronologico che ho avuto il piacere di provare. Le sensazioni sono ancora vive e questo mi consente di fornire un quadro piuttosto interessante del titolo, ovvero Condemned 2. Il gioco è stato realizzato da Monolith, autori dei due episodi di No One Lives Forever e di quelli di F.E.A.R., titoli di cui probabilmente parlerò in uno dei prossimi post.
Il primo episodio di Condemned uscito per Xbox 360 e PC, vedeva il protagonista Ethan, un poliziotto, dare la caccia a un criminale all'interno di ambienti decisamente claustrofobici abitati da senzatetto e più avanti da inquietanti personaggi. Tutti i livelli erano contraddistinti da un notevole degrado e dalla cronica mancanza d'illuminazione e di armi da fuoco (comunque presenti) che obbligavano il giocatore a muoversi prudentemente e a utilizzare oggetti dello scenario come armi. Oltre alle prevedibili asce e piedi di porco di halflifiana memoria, trovavano posto nelle mani del protagonista anche assi chiodate, tavole, tubi e qualunque altro elemento necessario per fare male. Il gioco nel complesso si dimostrava estremamente piacevole e con alcune carte piuttosto interessanti tra cui oltre alle già citate armi, anche strumenti per le indagini utili a proseguire in particolari punti.
Questo nuovo e siamo sicuri non ultimo episodio della serie, vede sempre Ethan come protagonista, ma non più come poliziotto, bensì come un barbone alcolizzato in seguito alla pesantissima esperienza vissuta nel primo capitolo e alcune terribili visioni che lo accompagnano dal primo capitolo. Tra le innovazioni del gameplay si segnalano i tasti dorsali del joypad da utilizzare per sferrare pugni e una certa semplificazione nell'utilizzo degli strumenti d'analisi. Nonostante si tratti di un gioco d'azione, la visuale è sempre in prima persona e questo consente di vivere meglio l'avventura del protagonista, anche se il termine più adatto sarebbe incubo.
Oltre infatti alle strutture costantemente degradate, alla violenza degli scontri e a certi corpi ridotti in condizioni terrificanti, ci si ritrova ben presto a vivere situazioni capaci di ben sposarsi con lo stato confusionale in cui versa Ethan. Spesso non si capisce infatti se il protagonista sia cosciente o stia sognando, ma il gameplay è tale da non lasciare al giocatore il tempo di pensarci su e la voglia di proseguire e di venire a capo della verità, assicura emozioni forti. In alcuni frangenti il buio e il nero che attanagliano gli ambienti è tale da mettere una considerevole tensione addosso al giocatore, portandolo a pensare più di una volta: "ma che diavolo sta succedendo qua?".
In certi momenti della partita la visuale è davvero particolare come quando Ethan, in evidente stato confusionale, comincia a "discutere" violentemente con un suo superiore che si scoprirà avere più di un legame con il caos che imperversa nella città. L'immagine a questo punto risulterà sfocata e anche i movimenti ne risentiranno, garantendo un certo coinvolgimento. Altri momenti particolarmente forti si verificano quando bisognerà scappare a tutta velocità in una baita di montagna da un orso che non darà tregua al povero Ethan. Prima di uscire da certe stanze in cui ci ritroveremo, sarà necessario guardare con circospezione e prendere decisioni sul dove andare e sul cosa fare. Non sarà raro in questi casi morire, ma i programmatori hanno puntato su una morte poco punitiva nei confronti del giocatore che lo farà ripartire alcune decine di metri prima.
Nonostante la quasi totale linearità del gameplay e gli ambienti piuttosto chiusi che lasciano poche possibilità di scelta al giocatore, Condemned 2 si presenta come un'esperienza di gioco decisamente intensa, capace di far sprofondare a volte il giocatore nel peggiore dei suoi incubi, facendogli desiderare spesso di non uscirne più. Questo si realizza anche grazie a scelte stilistiche ben fatte e suoni di sottofondo capaci d'incutere timore anche al giocatore più smaliziato.
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